06-04-2018

Cibo più sicuro se scende in campo la nanotecnologia

Le nanotecnologie trovano impiego lungo la filiera alimentare, dalla terra alla tavola, con risultati significativi nell’ambito della sicurezza.

All’Università americana di Harvard hanno brevettato un sistema, chiamato “elettrospray”, con il quale gocce d’acqua nanometriche, vaporizzate, elettricamente cariche, sostituiscono disinfettanti chimici tossici. Le particelle sono state spruzzate sulle superfici, preventivamente contaminate da batteri di Escherichia coli, Salmonella enterica e Listeria innocua, di pomodori e acciaio inossidabile. La caduta della carica microbica è compresa tra l’80 e il 98%. Il test è stato effettuato in condizioni normali di temperatura e pressione. Ma si dubita dell’azione delle particelle su qualsiasi superficie. Gli esperimenti proseguono.

Nell’ambito dell’imballaggio di prodotti alimentari l’uso della nanotecnologia ha dimostrato di migliorare la conservazione, contrastando l’azione microbica, la presenza di ossigeno e di etilene.

All’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie hanno accertato le capacità antimicrobiche di sfere d’argento nanometriche su ceppi di Salmonella. Gli ioni rilasciati nell’ambiente ostacolano la diffusione di batteri.

I ricercatori stanno valutando eventuali implicazioni per la salute umana, ma le possibilità di impiego in campo alimentare sono molteplici.

Autore: Dr. Moriani Sergio